Falloplastica, migliora la percezione che hai di te

Cosa sapere sulla falloplastica

La falloplastica è un intervento chirurgico complesso e delicato che mira a ricostruire o allungare il pene. Questo tipo di chirurgia può essere eseguito per una serie di motivi, tra cui disforia di genere, lesioni traumatiche, anomalie congenite o per migliorare l’estetica. È importante notare che la decisione di sottoporsi a questo intervento deve essere presa con attenzione, dopo aver valutato attentamente i rischi e i benefici con il proprio chirurgo. Esistono diversi approcci, che dipendono dalle esigenze individuali del paziente e dai risultati desiderati. I principali includono l’utilizzo di:

  • innesti cutanei: è il metodo più comune di ricostruzione del pene. Il chirurgo utilizza tessuto prelevato da altre parti del corpo, come cosce, addome o braccia, per creare un nuovo pene. Il tessuto viene modellato e plasmato per assomigliare esteticamente a un pene naturale
  • innesti muscolari e vascolari: questo metodo prevede l’utilizzo di tessuto muscolare e vascolare, spesso prelevato dal muscolo retto addominale o dal lembo libero del muscolo gracile, per costruire il pene. Questa tecnica può offrire risultati migliori in termini di sensibilità e funzionalità
  • protesi peniena: in alcuni casi, quando la ricostruzione chirurgica non è possibile o non è raccomandata, si può optare per l’inserimento di una protesi peniena. Questo è un dispositivo medico impiantabile che aiuta a ottenere un’erezione artificiale e può essere una soluzione efficace per chiunque abbia problemi di disfunzione erettile grave.

Recupero e assistenza post-operatoria

L’intervento di falloplastica è un procedimento chirurgico complesso che richiede una pianificazione accurata e l’esperienza di un chirurgo specializzato in chirurgia plastica genitale. Durante l’operazione, vengono affrontate diverse sfide, tra cui la creazione di un pene esteticamente gradevole, la conservazione della sensibilità e della funzionalità sessuale, nonché la minimizzazione del rischio di complicazioni. Il periodo di recupero può infine variare da persona a persona, ma generalmente richiede diverse settimane o addirittura mesi.

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